Italia sempre più povera e italiani sempre più in difficoltà. Il quadro dipinto dall’indagine dell’Istat sugli “Aspetti della vita quotidiana” parla di un Paese sempre più povero dove le soddisfazioni arrivano dai rapporti familiari. Sono solo le relazioni personali che lasciano intravedere degli spunti positivi nella vita degli italiani.

Secondo l’istituto nazionale di statistica, la quota delle famiglie che ha dichiarato un peggioramento della propria situazione economica e finanziaria aumenta fino al 58,6 per cento rispetto al 55,8 per cento dell’anno scorso. Solo il 3 per cento delle famiglie è pronta a dichiarare un miglioramento della propria condizione, contro il  3,4 per cento del 2012 e la diffusione di questa percezione è generalizzata in tutto il Paese, ma “è maggiore al Nord”. 

Oltre che la situazione familiare preoccupa anche la situazione economica personale degli italiani. Parallelamente alla soddisfazione delle famiglie diminuisce anche quella personale, se infatti nel 2012 si dichiarava per niente o nulla soddisfatto il 55,7 per cento degli italiani per il 2013 la quota è salita al 58 per cento e anche in questo caso il peggioramento è più evidente nelle regioni settentrionali.

Ma se il conto corrente non fa sorridere a tirare su il morale degli italiani sono i rapporti con gli altri. nel 2013 le persone che hanno dichiarato di essere soddisfatte per le relazioni familiari sono il 90,2 per cento, mentre per l’81,8 per cento degli italiani le relazioni con gli amici sono soddisfacenti. Ma la tendenza, anche in questo caso, è in peggioramento e si riduce di 3,4 punti percentuali per le relazioni familiari e di 2,9 punti per quelle amicali rispetto al 2012.

Ci sono molti fattori che incidono sulla qualità della vita di ognuno. Tra i problemi più sentiti dalle famiglie sono la difficoltà di parcheggio, che è un problema per 37,2 per cento e il traffico che crea disagio e peggiora la vita al 38,1 per cento. E oltre all’inquinamento dell’aria, che preoccupa il 36,7 per cento degli italiani, aumenta anche la percezione del rischio della criminalità che passa dal 26,4 per cento delle famiglie nel 2012 al 31 per cento nel 2013.