Cristian D’Alessandro, il 30enne italiano arrestato lo scorso 19 settembre in Russia per aver preso parte a un’azione di Greenpeace contro le trivellazioni nell’Artico, sarà rilasciato su cauzione. A renderlo noto è Greenpeace anche attraverso Twitter.
A deciderlo, il tribunale di San Pietroburgo. La libertà su cauzione è stata accordata all’italo-argentina Camila Speziale, al canadese Paul Ruzycki, al polacco Tomasz Dziemianczuk, alla brasiliana Ana Paula Maciel, al neozelandese David Haussmann e all’argentino Miguel Hernan Perez Orsi.
Immensa la gioia del padre di Cristian, Aristide D’ Alessandro: “Sono troppo euforico, datemi il tempo di riprendermi. Al 99% – ha aggiunto – mi recherò in Russia per andare a prendere mio figlio”.
“Nel giro di una sola giornata abbiamo avuto buone e cattive notizie, e le buone arrivano con molte incognite”: lo ha affermato Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia commentando la notizia della scarcerazione dell’italiano Christian D’Alessandro. “Non sappiamo ancora a quali condizioni i nostri amici verranno rilasciati, se dovranno rimanere ai domiciliari o se potranno lasciare il Paese. Quello che sappiamo con certezza è che sono ancora accusati di un crimine che non hanno commesso e per il quale possono ancora essere condannati, rischiando anni dietro le sbarre”.
“Rimane in piedi l’accusa di vandalismo e – formalmente – anche quella per pirateria che, sebbene non nominata nelle richieste per il prolungamento della detenzione, non è stata ancora ritirata” si legge nella nota. “Al momento – si legge nel comunicato – non conosciamo le condizioni del rilascio su cauzione, né se agli attivisti sarà concesso di lasciare il Paese. Ieri all’australiano Colin Russell era stata invece negata la scarcerazione e rimarrà in carcere fino al prossimo 24 febbraio. Nessuna motivazione per questa diversità di trattamento è stata fornita però dal tribunale”.