È di nuovo alta la tensione in Siria, dove questa mattina almeno 28 persone sono morte negli scontri che si sono verificati tra le forze del regime siriano e combattenti jihadisti, nella località di Tel Aran, alle porte di Aleppo.
L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani ha reso noto che nei combattimenti hanno perso la vita almeno 18 lealisti e una decina di miliziani dello Stato Islamico dell’Iraq e del levante.
Queste guerriglie coincidono con la notizia della morte di Qader Saleh al-Sao’eh, noto come Hajji Marea, comandante di un importante gruppo ribelle siriano, la Brigata Liwa al-Tawhid, deceduto a seguito delle ferite riportare giovedì scorso in un attacco dell’aviazione militare del regime nella citta’ di Aleppo, nel nord della Siria.
Intanto, ieri, dei preparativi per Ginevra-2 hanno parlato in una conversazione telefonica anche il responsabile della diplomazia russa, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato Usa, John Kerry. Come riferisce il ministero degli Esteri russo sul suo sito, la telefonata è avvenuta su iniziativa statunitense.
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Morto un capoccia se ne fa un altro.
La defunzione del capobanda Qader Saleh al-Sao’eh, noto come Hajji Marea, ha scarsa incidenza sul processo di pace, laddove la liquidazione della "Brigata Liwa al-Tawhid", che è stimata composta da 8.000 elementi, potrebbe avere un impatto significativo a Ginevra.