Mattina di terrore a Parigi. Due attentati hanno sconvolto la vita quotidiana dei parigini. Il primo nella sede del quotidiano francese Libération, in cui è rimasto gravemente ferito un fotografo di 27 anni. Il secondo davanti alla sede della banca francese Société Générale nel quartiere della Defense. In quest’ultimo caso, fortunatamente, non ci sono stati feriti. Le forze dell’ordine stanno schierandosi davanti a tutti gli obiettivi considerati sensibili della città, così come davanti alle sedi dei principali media francesi.
A fare fuoco con un fucile a canne mozze nella sede del tabloid un uomo non ancora identificato che si sarebbe introdotto nell’edificio – sguarnito di sistemi di sicurezza”, come hanno riferito alcuni dipendenti – e avrebbe sparato a caso colpendo un giovane fotoreporter di 27 anni, raggiunto dai proiettili al torace e all’addome e ora ricoverato in un ospedale parigino in gravissime condizioni. L’attentatore è riuscito poi, approfittando di momenti di confusione, a darsi alla fuga.
Le immagini del ricercato corrispondono a quella dell’aggressore che venerdì scorso era entrato nella redazione dell’emittente televisiva BfmTv, sempre a Parigi, minacciando i giornalisti di aprire il fuoco. Lo ha reso noto una fonte vicina all’inchiesta. “Se i giornali e i media devono diventare bunker, c’è qualcosa che non va nella nostra società”, ha detto alle agenzie il direttore del tabloid francese, Fabrice Rousselot.
Il secondo attentato ha avuto luogo davanti alla sede della banca francese Société Générale nel quartiere della Defense dove un uomo armato, non è chiaro se si tratti della stessa persona che ha sparato nella sede del quotidiano, ha sparato a casa contro l’edificio, senza per fortuna colpire nessuno dei passanti e dei dipendenti dell’istituto bancario che si trovavano sul posto. L’attentatore è riuscito a scappare anche questa volta.
Il folle armato di Parigi avrebbe anche preso per breve tempo in ostaggio un uomo salendo sulla sua macchina alla Defence e facendosi portare sugli Champs Élysée. Lo riferisce lo stesso sequestrato al quotidiano Le Figaro. L’uomo è stato comunque subito rilasciato dopo essere stato costretto ad accompagnare l’attentatore.