Beni e valori per 8 milioni di euro sono stati confiscati dalla Guardia di Finanza di Trapani a un uomo di 68 anni, Leonardo Ferrante, ritenuto contiguo alla famiglia mafiosa Accardo di Partanna. L’uomo si trova in carcere con l’accusa di estorsione dal giugno 2009 per aver imposto il pizzo a un imprenditore a cui era stato chiesto di versare 100 mila euro come tangente per la costruzione di diversi appartamenti a Castelvetrano.
La misura patrimoniale, decisa dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, colpisce:
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Ditta individuale operante nel settore agricolo, con sede in Partanna (TP)
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Società cooperativa (vendita e riparazione di mezzi agricoli) con sede in Partanna (TP)
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Abitazione in villino sita in Partanna (TP)
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Appartamento sito in Castelvetrano (TP)
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Nr. 5 Fabbricati commerciali e industriali (depositi e rimesse), siti in Partanna (TP)
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10 terreni in Castelvetrano e Partanna (TP)
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Nr. 5 motoveicoli modello Quad
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Disponibilità finanziarie (libretti postali, depositi a risparmio e conti correnti).
L’uomo era stato arrestato assieme a vari altri soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, spaccio di stupefacenti ed intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di avere favorito Cosa nostra e la latitanza del boss Matteo Messina Denaro, ma anche i collegamenti tra il ricercato e i capimafia palermitani Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Ferrante era stato comunque accusato solo dell’estorsione al costruttore di Castelvetrano.