“In tutta questa vicenda Re Giorgio ha taciuto, sperando che la cosa si sgonfiasse da sola”. Paolo Becchi parla del Capo dello Stato che secondo il costituzionalista di riferimento di M5s “quando si è reso conto però che i mal di pancia cominciavano ad esserci anche all’interno del Partito Democratico, ha deciso di intervenire per indicare ancora una volta la linea politica da seguire: per questo ha ricevuto il ministro, si è congratulato per il lavoro finora svolto e le ha riconfermato la sua fiducia”. Dal blog di Beppe Grillo, Becchi parla di “un’ulteriore picconata al nostro ordinamento costituzionale, un’ulteriore intervento volto a proteggere quello che ormai è a tutti gli effetti il suo governo, quello delle larghe intese”. Ma al professore grillino è affidato anche il compito di riproporre un altro cavallo di battaglia nei confronti del Colle, quando dice che saremmo di fronte a “un’ulteriore riprova della necessita’ di mettere in stato di accusa il Presidente della Repubblica”.
“L’unica opposizione coerente rispetto all’affaire Cancellieri e’ stata ancora una volta quella del M5S con la sua mozione di sfiducia che sara’ discussa mercoledì’ in Parlamento”, rivendica Becchi. “Nonostante oggi non si possa che riconoscere la gravità del comportamento tenuto dalla Cancellieri, i partiti, quasi certamente, dopo l’intervento a gamba tesa di Re Giorgio decideranno di bocciare la mozione di sfiducia individuale presentata dal MoVimento. Il ministro rimarrà allora al suo posto? I partiti si assumeranno, ancora una volta, la responsabilita’ di mettere tutto a tacere? Se sara’ cosi’ la Casta dara’ pero’ l’ennesima prova del cancro che essa rappresenta, di quella commistione – afferma tra l’altro – tra interessi pubblici e influenze private che corrode l’Italia da ormai troppo tempo”.