È il giorno della verità per il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri dopo la bufera innescata dalle telefonate di “solidarietà” fatte ai Ligresti, amici di famiglia, finiti in carcere a seguito dell’inchiesta Fonsai. Il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli annuncia: “Nessun soggetto iscritto nel registro degli indagati” dalla Procura, che ha invece “formato un fascicolo modello K di atti relativi a fatti nei quali non si ravvisano reati allo stato degli atti, ma che possono richiedere approfondimenti”. La decisione riguarda quindi gli ultimi sviluppi e le presunte contraddizioni tra quanto la Cancellieri disse ai pm che andarono ad ascoltarla a Roma e i tabulati telefonici in merito ai contatti con la famiglia Ligresti. Sull’interessamento del ministro alle condizioni di Giulia Ligresti in carcere, invece, Caselli aveva già escluso qualsiasi rilievo penale.
Il ministro, secondo il Finacial Times, starebbe valutando l’ipotesi dimissioni. Secondo quanto riferisce il giornale economico Usa che cita una fonte del governo italiano, la Cancellieri potrebbe dimettersi prima del voto sulla mozione di sfiducia di mercoledì in Parlamento. Intanto Palazzo Chigi, in una nota, fa sapere che la posizione del governo è sempre la stessa e conferma la fiducia nel ministro. Precisando che “si valuteranno con attenzione” eventuali novità in arrivo nelle prossime ore.
A rendere ancora più pesante il clima politico le parole di Mario Monti. All’epoca del suo governo proprio lui scelse la Cancellieri come ministro dell’Interno. Monti dopo aver rinnovato, in un’intervista a “Omnibus” la sua stima per la Cancellieri, ha però sottolineato come “alcune telefonate sono state inopportune fatte da parte di un ministro”. “È un ministro che stimo e che ho stimato moltissimo – ha aggiunto Monti – e che ha svolto molto bene le sue funzioni, non solo come ministro dell’Interno ma anche perché ha sostenuto tutte le riforme sulle giustizia che il ministro Paola Severino stava portando avanti”, ricorda l’ex premier. “L’avevamo proposta come presidente della Repubblica perché non fa parte di nessun partito, nemmeno di Scelta civica e quindi sarebbe stata al di sopra delle parti”, sottolinea Monti, ma “per il fatto che non sia un ministro di Scelta Civica ha forse ancora più valore la parola di stima che io posso dire di questo ministro”. Cosa voterà il giorno della mozione di sfiducia? “Ci sarà il voto palese, quindi lo saprete quel giorno come ciascuno voterà”.
Intanto il caso Cancellieri riaccende il dibattito nel Pd. “Non ho fatto altro che sollecitare una posizione coerente da parte degli altri candidati alla segreteria del partito. Tutti, da Renzi a Pittella e a Cuperlo, sono d’accordo con me che il ministro di Giustizia dovrebbe fare un passo indietro. Chiedo coerenza e non accetto comportamenti ipocriti”, afferma in una intervista a La Stampa Pippo Civati, che sul suo blog annuncia una mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia.
Anche D’Alema interviene sull’argomento: “La Cancellieri non ha fatto nulla di scorretto, semmai è illegale la pubblicazione dei tabulati di telefonate private tra lei e altre persone non indagate”.
E Matteo Renzi ribadisce la sua posizione in diretta a Fabio Fazio nel corso della trasmissione “Che tempo che fa”. “Il ministro Cancellieri deve dimettersi”, dice il sindaco di Firenze. “In questa vicenda – dice – si intrecciano una serie di messaggi in cui sembra che la legge non sia uguale per tutti; che se conosci qualcuno riesci a svicolare, è un meccanismo atroce. Sono convinto che prima della mozione si sfiducia dovrebbe fare un passo indietro lei”.