Le due scatole nere del Boeing 737 che si è schiantato ieri in fase di atterraggio all’aeroporto di Kazan uccidendo tutte le 50 persone presenti a bordo, sono state ritrovate. Lo ha reso noto il Comitato interstatale di Aviazione russo, in un comunicato stampa, in cui si spiega che i registratori di bordo sono, però, seriamente danneggiati.
Dalle scatole nere gli inquirenti sperano di risalire alle cause del disastro aereo che, secondo le prime ipotesi, sarebbe stato causato da un errore umano o da un guasto tecnico. Secondo quanto riferito dal ministro dei Trasporti, Maxim Sokolov, sembra si sia verificata un’esplosione, ma non è chiaro se questa sia avvenuta in volo, o al momento dell’impatto col suolo. Di certo è stata esclusa l’ipotesi di terrorismo.
Secondo quanto riferito dal capo del dipartimento trasporti del Comitato investigativo regionale, Alexander Poltinin, non è chiaro il motivo per cui il pilota abbia tentato due atterraggi. I vigili del fuoco ieri sono prontamente intervenuti per domare le fiamme, ma per quanti si trovavano a bordo non c’è stato scampo.
Oggi intanto è lutto nazionale nella repubblica russa del Tatarstan. Sul volo che è precipitato hanno perso la vita anche il figlio del presidente del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, e il capo del dipartimento locale dei servizi di sicurezza federale, Alexander Antonov.