Domenica scorsa si è inchiodato i testicoli al ciottolato della Piazza Rossa per protestare contro la “trasformazione della Russia in uno stato di polizia”. Il 29enne artista di San Pietroburgo, Piotr Pavlensky, è indagato per teppismo, così come riportato dalle agenzie russe che citano il dipartimento moscovita del ministero dell’Interno. Questo tipo di reato potrebbe costargli fino a cinque anni di detenzione.
Pavlensky era rimasto nudo per 90 minuti, seduto sotto le mura del Cremlino di fronte al mausoleo di Lenin con i testicoli inchiodati. Dopo averlo portato in ospedale e poi al commissariato per alcune ore, la polizia ha chiesto al tribunale di accusarlo per “atti di vandalismo minori” (che prevedono pene, che vanno dalla sanzione amministrativa, a 15 giorni di detenzione). Il giudice ha, però, rimandato indietro il fascicolo, spiegando che i documenti presentati dalla polizia non giustificavano l’apertura di un procedimento penale. Non è la prima volta che Pavlensky sceglie forme di protesta estreme: l’anno scorso si era cucito le labbra contro l’arresto delle Pussy Riot, mentre nel maggio scorso era stato arrestato, dopo aver arrotolato fil di ferro intorno al suo corpo, nudo fuori dall’Assemblea legislativa di San Pietroburgo.