Due distinte operazioni antidroga condotte dai carabinieri tra Palermo, Monreale e San Cipirello hanno portato all’arresto di quattordici persone. Le operazioni hanno visto l’impiego di oltre 50 militari, supportati da un elicottero e due unità cinofile. Le indagini, coordinate dalla Procura di Palermo, sono una prosecuzione di altre inchieste sui legami tra la mafia e il traffico di droga nella provincia di Palermo.
Le operazioni si chiamano “Nuovo Mandamento 2” e “Sola Andata”. La prima riguarda 6 misure cautelari in carcere emesse dal Tribunale del riesame divenute definitive dopo che la Procura della Repubblica di Palermo aveva ricorso contro il rigetto parziale del gip alla richiesta di ordinanza nei confronti di altrettante persone già detenute perché tratte in arresto nel corso dell’operazione Nuovo Mandamento dell’ aprile scorso. Quindi gli ordini di custodia sono stati notificati a Salvatore Mulè, di 37 anni, di San Giuseppe Jato; Giuseppe Lo Voi, di 41; Francesco Vassallo, di 40, di Altofonte; Giuseppe Lombardo, di 35, di Montelepre; Francesco Lo Cascio, di 53, di Camporeale; Giuseppe Libranti Lucido, di 40, di Monreale. Nella seconda operazione sono stati arrestati i palermitani Ignazio Cottone, di 31 anni; Salvatore Cottone, di 53, e Dario Accardi, di 27; i monrealesi Carmelo Migliaccio, di 24 anni, e Giuseppe Agnello, di 20. Agli arresti domiciliari sono stati posti Giuseppe Taormina, di 21 anni, di San Cipirello , e il palermitano Gaspare Sorrentino, di 37.
La base di spaccio della banda sgominata oggi dai carabinieri, era il quartiere Santa Rosalia Montegrappa a Palermo. Tra la piccola via Monfenera e le zone nel quartiere Medaglie d’Oro nei pressi della via Tenente Anelli. I pusher avevano come fornitori grossisti a Monreale. Le indagini dell’operazione ”Solo andata” si sono concentrate attorno alla famiglia Cottone proprio del quartiere Montegrappa. Potavano contare su un grosso numero di clienti nei pressi dell’università di Palermo. Non solo i nuovi studenti, ma soprattutto i tanti laureati che avevano instaurato un rapporto di fiducia con i pusher. Tanti clienti provenivano dalle zone dell’agrigentino. Erano i più assidui consumatori di marijuana e hashish che si rivolgevano all’impresa familiare che garantiva un buon rapporto qualità prezzo. Il grossista era a Monreale. I Cottone avrebbero trovato una fonte nel polo di spaccio che sarebbe stato gestito da Carmelo Migliaccio di 24 anni. Anche lui era nato in via Monfenera e poi si era trasferito ad Aquino.
Nel corso dell’attività sono stati sequestrati quasi due chili di hashish, 145 grammi di marijuana, 18 grammi di cocaina. Nel corso dell’operazione sono state notificate in carcere alcune ordinanze di custodia cautelare. Sono divenute definitive dopo che la Procura ha fatto ricorso contro il rigetto parziale da parte del Gip nell’operazione Mandamento 2 che aveva portato in cercere diversi spacciatori. I provvedimenti sono stati emessi nei confronti di Salvatore Mulè, già reggente del mandamento di San Giuseppe Jato; Giuseppe Lo Voi, zio di Mulè e vice capo mandamento di San Giuseppe Jato; Francesco Vassallo, affiliato alla famiglia di Altofonte; Giuseppe Lombardo, già reggente della famiglia di Montelepre; Francesco Lo Cascio, affiliato alla famiglia di Camporeale; Giuseppe Libranti Lucido, affiliato alla famiglia di Monreale. Sono in cella dall’8 aprile scorso. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione e al traffico di sostanze stupefacenti, nonché concorso nelle condotte illecite finalizzate alla produzione di canapa indiana.