Era il 12 luglio 2008 quando Gianfranco Funari lasciava il Paese orfano di una voce di coscienza popolare che tante volte ha fatto riflettere. Gianfranco Funari aveva 76 anni quando morì e le sue spoglie furono conservate nel museo monumentale di Milano ed è qui che il settimanale Oggi ha scoperto un fatto indecoroso per la memoria di chiunque, insopportabile per la memoria di Gianfranco Funari.
Negli scatti vengono mostrate quelle immagini che non ti aspetti. Il conduttore e “maître à penser” romano sulla sua tomba viene ricordato con due semplici fotografie e un’immagine sacra. “Ho smesso di fumare”, questo legge chiunque si trovi per i viali del camposanto milanese e si imbatta nel sepolcro dell’ironico conduttore morto dopo una lunga malattia che era riuscita ad abbattere il corpo, ma non aveva scalfito l’ironia di Gianfranco Funari.
Pochi i ricordi e qualche insulto alla moglie: la colpevole, a giudizio dei fan, dello stato di tristezza in cui versa l’ultima dimora di Funari. Una striscia di nastro adesivo a supporto di un insulto nei confronti della moglie di Funari: ” Moglie Vergognati”. Morena Zapparoli, la moglie, si difende sulle pagine di Oggi ” Non è stato ancora raggiunto un accordo sull’eredità e sulla divisione delle spese con Carlotta, la figlia di Gianfranco. Ci sono spese da affrontare e io non mi vergogno a dire che la mia situazione economica non è florida – spiega – Non c’è nessuna ricca eredità da spartire, come qualcuno magari pensa. Ci sono solo la casa di Boissano, in Liguria, la sua vecchia Jaguar, qualche mobile, qualche quadro”.
“Se le questioni ereditarie andranno ancora per le lunghe – spiega Morena Zapparoli – anticiperò io le spese dell’iscrizione sulla lapide”. Quasi una speranza quella di vedere il sepolcro di Gianfranco Funari in condizioni dignitose e a chi chiede alla Zapparoli se si senta responsabile di questo stato di triste abbandono, risponde: ” Io mi sento la coscienza pulita, non mi importa se qualcuno mi dice di vergognarmi. E non temo di perdere la pensione di reversibilità di Gianfranco, che, tra l’altro, non è affatto ricca. Io prendo poco più di 300 euro al mese, visto che una quota spettava anche alla prima moglie”.