Doveva rappresentare l’inizio di un lungo progetto, ma l’assemblea di Scelta Civica si è rivelata probabilmente fatale per il partito stesso: si doveva decidere sull’abbandono dell’area popolare del partito, ma l’argomento che ha ribaltato tutto è stata l’approvazione del regolamento. Al momento della decisione, l’ala vicina al ministro della Difesa Mario Mauro ha lasciato la sala, insieme al capogruppo alla Camera Lorenzo Dellai.
In sala è stato subito caos, con il presidente Alberto Bombassei che ha tuonato: “Questo è il momento di sciogliere il patto elettorale con l’Udc, perché abbiamo un’idea del paese assolutamente diversa”. Ma con metà aula vuota e soltanto 42 voti di approvazione del regolamento di un partito che doveva essere “stabile e maturo”, l’avventura di Scelta civica sembra non cambiare. L’ala montiana incolpa proprio l’Udc di attaccare continuamente il partito e il leader.
Proprio il leader, quel Mario Monti che ha deciso di lasciare la presidenza, ci tiene a ricordare che l’unità è fondamentale: “Tengo molto all’unità, ma dobbiamo sforzarci perché ciò non comporti l’incapacità di far sentire la propria voce specie sulle riforme”, poi prova a smorzare i toni: dell’assemblea: “Ringrazio quelli che non sono qui e che sono andati via”.