Il Tribunale dei minori di Bologna ha deciso di dare in affidamento temporaneo una bambina di tre anni a una coppia omosessuale. I giudici hanno preso questa decisione dopo aver ascoltato il parere positivo dei servizi sociali che conoscono i nuovi genitori affidatari e il profondo affetto che lega i due uomini alla bambina.
Una provvedimento che “non dovrebbe sorprenderci o fare notizia”, dichiara Flavio Romani, presidente di Arcigay. “Il tribunale con questa decisione ha sancito ciò che sappiamo da tempo, ovvero che una coppia composta da persone delle steso sesso può essere una famiglia, intesa come un luogo dove c’è amore, sicurezza, dove si sta bene. Sono convinto che la bambina nella casa di questi due uomini troverà tutto ciò di cui avrà bisogno”.
L’adozione in Italia è vietata categoricamente alle coppie gay o lesbiche, contrariamente a quanto accade in diversi Paesi del mondo occidentale. O meglio, la legge prevede che solamente una coppia sposata possa adottare. L’affidamento, al contrario, non taglia del tutto il legame del bambino con la famiglia naturale. Si ricorre all’affido quando si pensa che la famiglia d’origine non possa dare al minore le cure di cui ha bisogno.
“È solo un piccolo passo” ha dichiarato Romani, “ma ben caratterizzato. Ci vorrebbe che qualche politico che prenda dei provvedimenti: l’Italia si deve muovere, è rimasta troppo indietro. Purtroppo quello che constatiamo quotidianamente è un forte imbarazzo nell’affrontare queste tematiche, si creano solo dei rinvii. In Europa ci hanno superato tutti quanti”.
La Lega Nord si è già dichiarata “indignata”. Matteo Salvini, vice-segretario federale della Lega Nord ha dichiarato: “È assurdo, pare davvero ci sia qualcuno che vuole un mondo alla rovescia. C’è qualcuno che vuole un mondo al contrario, ma io non mi arrendo: Tradizione, Identità e Comunità sono il futuro”.