Sequestrati beni per un valore complessivo di 3 milioni di euro al boss Filippo Coppola, 64 anni, fin dagli anni ’70 esponente del clan di Paceco (Trapani) e conosciuto come “il professore” perché esercitava la professione di insegnante. L’operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani e del Ros. L’uomo, secondo gli investigatori, risponde al capomafia trapanese Vincenzo Virga e al latitante Matteo Messina Denaro, padrino del nipote del vecchio boss di Paceco Vito Sugamiele. Coppola fu arrestato nel ’96 nell’‘operazione “Rino II” e poi condannato a 7 anni per associazione mafiosa, e perciò destituito dall’insegnamento. Era docente di lettere. Il fratello, Girolamo Antonino Coppola, e’ l’ex funzionario della Regione indagato nel 2009 per associazione mafiosa nell’ambito dell’indagine “Golem“.
Il provvedimento patrimoniale, emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani su proposta della Dda di Palermo, ha riguardato 40 immobili, di cui 8 appartamenti e magazzini e 32 terreni agricoli, un’impresa agricola, 2 polizze assicurative e 22 rapporti bancari. Tra i beni sequestrati anche una villa costruita abusivamente negli anni ’90 e di cui fu disposta la demolizione nel 2008, ma di cui risultano ancora consumi Enel. Il figlio Francesco ha la residenza nella villa. Avrebbe ottenuto con molta facilita’ crediti da istituti bancari trapanesi per oltre 500 mila euro. “Abbiamo informato – ha fatto sapere in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri Fernando Nazzaro – l’autorità’ giudiziaria sul mutuo concesso”. Secondo gli inquirenti Coppola continuava a mantenere contatti con esponenti di Cosa nostra trapanese e di Paceco. “Anche quando era in carcere – ha proseguio Nazzaro – sono emersi una serie di contatti con la consorteria mafiosa. Anche dopo la scarcerazione ha avuto frequentazioni”.