Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato una nuova analisi statistica delle dichiarazioni presentate nel 2012 (anno d’imposta 2011) per la prima volta sulla base del reddito prevalente dei contribuenti. L’analisi focalizza l’attenzione sul tipo di reddito prevalentemente posseduto dalle persone fisiche (41,3 milioni di contribuenti). Come noto l’Irpef viene infatti applicata alla somma di tutti i redditi imponibili posseduti e questo tipo di analisi consente di avere una visione di sintesi della platea dei contribuenti, attribuendo ogni contribuente ad una sola categoria per poi analizzare nel dettaglio la categoria stessa. Il reddito prevalente è quello di ammontare più elevato risultante dal confronto dei valori assoluti dei redditi soggetti a tassazione ordinaria Irpef o a tassazione sostitutiva in regime di cedolare secca (prevista per gli immobili locati).
L’analisi dei redditi dichiarati dai contribuenti mostra che circa l’83% dei soggetti detiene prevalentemente reddito da lavoro dipendente o pensione. In particolare il 49% dei contribuenti (20,1 milioni) è un lavoratore dipendente ed il 34% (14 milioni), ossia più di un contribuente su tre, ottiene il suo reddito prevalente da pensione. Solo il 5% (2,1 milioni) dei contribuenti dichiara in prevalenza un reddito derivante dall’esercizio di attività d’impresa o di lavoro autonomo abituale. Non trascurabile è la percentuale di coloro che dichiarano prevalentemente reddito da fabbricati (5%, pari a oltre 2 milioni) e reddito da partecipazione (più del 3%, pari a 1,4 milioni), in quest’ultimo caso si tratta prevalentemente di soci di società di persone.
Inoltre, confrontando redditi posseduti e prevalenti, si evince che, nell’ambito del reddito da lavoro dipendente e da pensione la percentuale di soggetti che possiede tali redditi come prevalenti supera il 90%. La percentuale scende all’89% e 83% se si considerano i redditi d’impresa e di lavoro autonomo abituale. All’estremo opposto è il caso dei possessori di redditi da fabbricati, in cui la percentuale di prevalenza è solo del 10%.
Dipendenti
I soggetti con reddito da lavoro dipendente prevalente (oltre 20,1 milioni) dichiarano un reddito medio di 20.680 euro, il 53% detiene soltanto tale reddito di specie (questi soggetti sono concentrati prevalentemente nelle fasce di reddito medio-basse, fino a 20.000 euro), mentre il 39% dichiara tale reddito insieme a terreni e fabbricati (nelle classi più alte). L’analisi per attività del datore di lavoro (effettuata attraverso l’esame dei modelli 770 presentati dai sostituti d’imposta) evidenzia che oltre il 46% dei lavoratori dipendenti opera nei settori dei servizi (rispettivamente il 26% nel ‘commercio, trasporti e comunicazioni’ e il 20% nelle ‘attività professionali, finanziarie e altri servizi’), il 23% nella ‘pubblica amministrazione’ e il 20% nell’industria.
Il reddito medio da lavoro dipendente dei settori dell’industria (24.048 euro) e della pubblica amministrazione (23.169 euro) è superiore rispettivamente del 16% e del 12% rispetto al reddito medio nazionale. Circa il 78% dei dipendenti (pari a 15,6 milioni) ha prestato lavoro presso lo stesso datore di lavoro nell’arco dell’anno mentre il 21% ha avuto due o tre datori di lavoro.
Pensionati
I soggetti c on reddito prevalente da pensione sono più di 14 milioni (93% di coloro che dichiarano reddito da pensione) e dichiarano un reddito medio di 15.790 euro. Circa il 40% detiene solo il reddito di specie ma rilevante è la percentuale di casi di compresenza con redditi da terreni e fabbricati (53%). Anche in questo caso la sola presenza del reddito di specie caratterizza le classi di reddito da pensione più basse mentre la presenza di altri tipi di reddito, in particolare di terreni e fabbricati, incide maggiormente sulle classi più alte.
Imprenditori
I soggetti con reddito d’impresa prevalente sono circa 1,5 milioni (89% di coloro che dichiarano reddito d’impresa), per un valore medio di 20.469 euro; un terzo detiene solo reddito di specie mentre la percentuale di soggetti che detiene anche redditi da lavoro dipendente è del 3,7%. Le imprese familiari sono circa 175.000 e sono localizzate prevalentemente in Lombardia e Veneto. I contribuenti che dichiarano un reddito complessivo maggiore di 100.000 euro (oltre 25.000 imprenditori) operano prevalentemente nelle attività ‘farmaceutiche’ (14,9%) e di ‘promozione finanziaria’ (9,1%).
Lavoratori autonomi
I soggetti con reddito da lavoro autonomo prevalente sono circa 570.000 (83% di coloro che dichiarano tale reddito). Il 19% di essi detiene solo reddito di specie e rilevante è la percentuale di coloro che detengono oltre al reddito da lavoro autonomo quello da lavoro dipendente (10%). Se si considerano i lavoratori autonomi con reddito complessivo maggiore di 100.000 euro (circa 77.000 soggetti) emerge che la metà opera in tre attività economiche: studi medici, poliambulatori e studi legali.