42 milioni di bambini in sovrappeso. Un dato raddoppiato in soli 5 anni, dal 2005 al 2010. È un allarme globale quello dell’obesità infantile. Il mondo, ma anche l’Europa e i Paesi mediterranei che fino agli anni ’90 sembravano esenti, si avviano verso un mondo di “obesi” già nel 2050. Una tendenza da arrestare subito ad iniziare dai bambini.
L’attivazione di un rete di collaborazione per contrastare il fenomeno dell’obesità infantile che cresce in Sicilia come nel resto del mondo occidentale è l’obiettivo del Convegno “Educazione alimentare in età pediatrica” che si terrà venerdì 15 novembre all’AGA Hotel di Catania. Una giornata di studio intorno ad un fenomeno sempre più al centro dell’attenzione degli operatori sanitari per le sue importanti ricadute sulla salute e sulla società. Il convegno, voluto dal Servizio Promozione della Salute dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, diretto dal Dott. Salvatore Requirez, sarà aperto dall’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Prevista la partecipazione e il contributo di esperti, epidemiologi, nutrizionisti, del Ministero della Salute, delle Aziende Sanitarie e delle organizzazioni impegnate sul sociale.
Obiettivo è proprio l’attivazione di una rete di collaborazione tra tutti i soggetti, istituzionali e non, che possano contribuire alla gestione di una delle più complesse tematiche di sanità pubblica. Perché se gli epidemiologi hanno il compito di segnalare il problema, attori della prevenzione dovranno essere anche altre figure della società, a partire dalla famiglia e dalla scuola che devono essere supportate nell’insegnamento di buone pratiche da nutrizionisti, pediatri, psicologi e dalle loro agenzie di formazione e aggiornamento. L’obesità è un problema macroscopico ormai in tutto il mondo occidentale, un’epidemia “da benessere” che coinvolge adulti e bambini. La statistica ci dice che un bambino obeso sarà quasi sicuramente un adulto obeso e che comunque è fortemente predisposto a patologie degenerative come diabete e ipertensione arteriosa. Questo prospetta quindi un peggioramento della qualità di vita per gli individui e un forte aggravio per le ristrette finanze pubbliche. Raramente il sovrappeso dipende da fattori genetici. Invece è fondamentale lo stile di vita trasmesso dalla famiglia e dall’ambiente in cui si vive. È per questo che promuovere tra i bambini un’alimentazione sana e l’esercizio fisico può portare a una riduzione del tasso di obesità infantile, come si è verificato negli Stati Uniti negli ultimi anni.
Consapevole della necessità di questi interventi, l’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana si fa promotore di iniziative come questo convegno, volte a costruire su scala regionale reti di relazioni che diano possibilità di interazione e confronto strutturato tra tutte le diverse figure attive nell’educazione alimentare.