Il giro di prostituzione minorile che ha visto coinvolte due ragazzine di 15 e 16 anni ai Parioli di Roma potrebbe aver coinvolto almeno un’altra minorenne. È emerso dalle comunicazioni intrattenute tra Nunzio Pizzacalla, il militare abruzzese accusato di aver indotto alla prostituzione le due giovani, e una delle due ragazzine.
Nelle comunicazioni in possesso degli inquirenti, Pizzacalla chiedeva informazioni su questa presunta nuova ragazza ipotizzando un turno di lavoro in coppia. E dall’interrogatorio con il Gip sono emersi particolari sconvolgenti sui comportamenti della più grande delle due, disposta a svendere la verginità della sua amica in cambio di pochi euro. Marco Galluzzo, l’uomo arrestato mercoledì per induzione alla prostituzione e cessione di sostanze stupefacenti, secondo quanto rivelato dalla sedicenne, si era detto disponibile a pagare un centinaio di euro e quattro grammi di cocaina per ottenere questa prestazione.
I prossimi sviluppi dell’indagine potrebbero portare a un terremoto negli ambienti della cosiddetta “Roma bene”. Tra i trenta clienti coinvolti, il cui elenco sarebbe già nelle mani degli investigatori, ci sarebbero i nomi di personaggi di spicco della città. Si parla di persone che non avevano alcun tipo di problema a pagare le tariffe previste per le varie prestazioni. Trecento euro che diventavano 500 per arrivare a mezza giornata. L’inchiesta si allarga e non è errato credere che tra le maglie di questa rete possano rimanere impigliate altre persone.