Air France non sottoscriverà l’aumento di capitale di Alitalia. Lo ha reso noto l’azienda franco-olandese con un comunicato. “Anche se la componente produttiva del nuovo piano industriale presentato ieri da Alitalia va nella direzione giusta e riceve il nostro pieno sostegno, le necessarie misure di ristrutturazione finanziaria non sono ancora soddisfatte”. Nonostante la sostanziale bocciatura del nuovo piano industriale, la compagnia aerea ha confermato però il suo impegno “a restare un partner leale e serio di Alitalia, nella continuità del partenariato industriale attualmente in corso”.
“Il gruppo continuerà a costruire sugli ottimi risultati di Alitalia in termini di performance operativa, qualità del servizio e controllo dei costi – prosegue la nota. – Questa partnership, siglata nel 2009 per un periodo di otto anni, ha molti vantaggi per entrambe le società”. “Air France-Klm prevede, dopo l’aumento di capitale – conclude la nota – di convertire le obbligazioni convertibili; questa operazione consentirà di migliorare i fondi di Alitalia, mantenendo stretti legami con la partecipazione di Air France-Klm al capitale di Alitalia”.
La mancata adesione di Air France-Klm all’aumento di capitale mette a rischio anche la partecipazione di Poste italiane alla ricapitalizzazione. Pare, infatti, che il ministero dell’Economia (azionista unico delle Poste) sia disponibile a sottoscrivere l’aumento di capitale da 75 milioni di euro solo a fronte del versamento, da parte degli altri soci, di 225 milioni. E, a oggi ce ne sono 171: 100 che verrebbero sottoscritti dalle banche (Unicredit ed Intesa Sanpaolo) e 71 già versati dai soci italiani (Intesa SanPaolo 26 milioni, Atlantia 26 milioni, Immsi 13 milioni e Maccagnani 6 milioni). Insomma, per avere 75 milioni dalle Poste, qualcuno deve tirare fuori altri 54 milioni.