I carabinieri hanno eseguito, durante la notte, a Gela (Caltanissetta) venti ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti giovani del luogo, sei dei quali minorenni, appartenenti a una banda che tra l’ottobre del 2012 e marzo del 2013 si sarebbe resa responsabile di due rapine, 30 furti in appartamento e almeno un centinaio di episodi di spaccio di stupefacenti.
Di particolare efferatezza una rapina compiuta, nel gennaio di quest’anno, in casa di una pensionata, che fu sequestrata, legata e picchiata a turno dai malviventi, per tutta la notte, fino a quando la donna non rivelò dove nascondeva i risparmi e i gioielli. L’operazione è stata denominata “Golden Boys” perché l’obiettivo principale della banda era quello di rubare oro, da rivendere, poi, nei negozi specializzati della città. Alcuni commercianti poco accorti risulterebbero nel registro degli indagati.
C’è anche una donna tra le 20 persone arrestate dai carabinieri, a Gela, nell’ambito dell’operazione “Golden Boys” che ha sgominato una banda dedita a furti in appartamento, rapine e spaccio di stupefacenti. Si chiama Angela Terlati, di 40 anni, incensurata, e lavora come donna delle pulizie presso varie famiglie. Proprio questo suo mestiere le consentiva di fare da talpa e indicare con precisione ai propri complici le case dove poter rubare, illustrando i luoghi, gli orari e le abitudini delle vittime. Questi i nomi degli altri arrestati: Nunzio Andrea Attardi, di 31 anni; Calogero Cavaleri, di 33; Alessandro Di Gennaro, di 21; Marco Gioberti, di 26 anni; Carmelo Manuel Giorlando, di 20 anni; Giuseppe Iaglietti, di 21; Angelo Marino, di 30 anni; Luigi Morinello, di 29; Antonino Raitano, di 23 anni e Roberto Asmetto, di 44 anni, tutti di Gela. Nonché Vittorio Graziano Comes, di 19 anni, di Catania; Florin Toma Catalin, di 22, originario della Romania; e Klisman Rinzivillo, di 19 anni, di Isernia.
Altri sei imputati minorenni (di età compresa tra i 15 e i 17 anni) sono stati rinchiusi: quattro nel carcere minorile di Caltanissetta e due in una comunità di recupero dello stesso capoluogo nisseno. La magistratura gelese ha inoltre disposto l’obbligo di firma per quattro commercianti che gestiscono a Gela negozi di acquisto di oro e gioielli usati e che risultano indagati per ricettazione. Sono Eugenio Sollami, di 65 anni, Mario Bonanno, di 20 anni, Francesco Caci, di 19, tutti di Gela, e Nunzio Lo Chiano, di 22 anni, originario di Mainz, in Germania.
Nelle intercettazioni eseguite durante le indagini i carabinieri hanno registrato che la made di uno degli arrestati aveva denominato il proprio figlio “Carusu d’oru”, non per una questione di carattere bensì per l’abitudine di portare a casa preferibilmente monili e gioielli oltre che denaro contante come bottino delle ruberie.