I finanzieri del Comando Provinciale di Roma e i carabinieri del Ros hanno sequestrato beni per 25 milioni Ernesto Diotallevi, considerato uno dei capi storici della banda della Magliana. Sigilli anche a numerosi beni immobili, auto, moto, quote societarie e conti bancari all’uomo che, secondo gli inquirenti, spadroneggiava nel territorio della Capitale e del Lazio “controllandone la totalità’ delle piu’ lucrose attività’ delinquenziali”. Tra i beni sequestrati anche un’abitazione di lusso in piazza Fontana di Trevi e un complesso turistico composto da villette a schiera fronte mare in Sardegna.
Il decreto di sequestro preventivo e’ stato emesso dal presidente del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia oltre che per Diotallevi, anche per la moglie Carolina Lucarini, i figli Mario e Leonardo, e i ‘prestanome’ individuati. Diotallevi e’ risultato a capo di una realta’ criminale “la cui manifesta pericolosità’ e’ da lungo tempo cristallizzata negli atti processuali di numerose inchieste giudiziarie che hanno fruttato l’accumulo illecito di proventi a tutt’oggi nella sua disponibilità'”. Gli accertamenti svolti hanno consentito di ricostruire la pregressa carriera criminale del Diotallevi “quale esponente di spicco della criminalità’ romana e nazionale, anche con collegamenti con “Cosa Nostra”. Secondo gli investigatori, nel corso degli anni, forte delle proprie capacita’ e esperienze criminali acquisite sul campo, Diotallevi e’ giunto ad acquisire un certo credito nella sfera delle organizzazioni della mafia siciliana “come attestato da numerose dichiarazioni di collaboratori di giustizia, anche organici alla criminalità’ organizzata romana, che ha stretto nel tempo accordi e alleanze con la mafia”. Il ‘salto di qualita” troverebbe riscontro in numerosi atti di indagine e giudiziari, che delineano e ripercorrono circa trent’anni di storia criminale italiana (1981-2013), da cui il nome dell’operazione di Ros e Gdf: “Operazione trent’anni”.
Il Tribunale di Roma, a seguito di richiesta della Dda ha dispost anche il sequestro di quote societarie, capitale sociale e patrimonio aziendale di 7 societa’ di capitali operanti nel settore della compravendita di beni immobili, della costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive, del commercio energia elettrica, dei trasporti marittimi e delle holding impegnate nelle attivita’ gestionali.