Si complica la posizione della ragazzina di 16 anni coinvolta nell’inchiesta della Procura di Roma sull’attività di prostituzione che si svolgeva in un appartamento ai Parioli. La ragazzina è stata iscritta nel registro degli indagati perché avrebbe indotto l’amica più giovane, adesso quindicenne, alla prostituzione. La circostanza è emersa in seguito all’ordinanza di custodia cautelare che i carabinieri hanno notificato a Mirko Ieni e a Marco Galluzzo, un imprenditore edile di 49 anni, accusati di induzione alla prostituzione e cessione di sostanze stupefacenti.
La posizione di “Bambus”, questo il nome in codice utilizzato dall’uomo, è molto grave in quanto, oltre ad aver avuto incontri sessuali con le ragazzine, avrebbe proposto loro il pagamento con dosi di cocaina. Gli inquirenti stanno indagando anche su possibili festini a base di droga in quanto Mirko Ieni avrebbe fornito stupefacenti alle due ragazzine e ad altre due escort maggiorenni. Queste ultime, anche loro sfruttate dai due protettori delle minorenni, erano impegnate a cercare una nuova sistemazione per allargare il giro, confermando così la prima ipotesi dei carabinieri vale a dire quella di un giro molto più ampio e che non si limitasse allo sfruttamento delle due ragazzine.
Azzurra e Aurora, così avevano deciso di farsi chiamare, avevano un tariffario ben preciso che era stato deciso dal militare abruzzese Nunzio Pizzacalla. Trecento euro per due ore di prestazione, 500 euro per mezza giornata. Lui stesso ha impartito alle ragazze un rigido codice comportamentale da tenere in presenza dei clienti. Tutto si legge negli sms scambiati via WhatsApp e adesso al vaglio della magistratura. I clienti avrebbero dovuto sapere pochissimo della vita delle due ragazzine e Pizzacalla le obbligava a parlare di sé senza dare informazioni private.
Clienti che non sempre avevano intenzione di usufruire dell’appartamento ai Parioli e per questo motivo fissavano incontri in altri luoghi. Qualcuno le portava direttamente nella propria abitazione mentre qualcun altro ne approfittava usando la propria auto. Un punto in comune tra tutti era la continua richiesta di prestazioni, a volte con altri uomini contemporaneamente. E ognuno di loro era assolutamente disposto a pagare qualsiasi cifra senza creare nessun tipo di problema. L’elenco con i nomi e i numeri di tutti i clienti è adesso in possesso dei carabinieri del comando provinciale di Roma che sta vagliando le posizioni di ognuno di loro.