Stava tentando di partire ieri dall’aeroporto di Roma Fiumicino per il suo Paese d’origine, lo Sri Lanka, con gioielli e denaro rubato dalla cassaforte della villa di Taormina di proprietà di una facoltosa famiglia siciliana presso la quale lavorava come maggiordomo.
L’uomo, un cingalese di 40 anni, K.G.P, denunciato per furto aggravato il giorno prima dai suoi ex datori di lavoro, è stato individuato e fermato dagli agenti della Polizia di frontiera addetti al controllo passaporti mentre era in procinto di partire per lo Sri Lanka, via Doha, con un volo della Qatar Airways. Il bottino, contenuto all’interno del bagaglio, è stato rinvenuto al termine della perquisizione avvenuta negli Uffici della Polizia Giudiziaria dove il cingalese è stato condotto.
Alle domande degli inquirenti, l’uomo ha risposto che aveva commesso il furto perché sopraffatto dai debiti contratti nel Paese d’origine ma anche per le minacce di gravi ritorsioni nei confronti dei suoi familiari. Questo lo avrebbe spinto a forzare con una fiamma ossidrica la cassaforte della villa e a trafugare denaro e gioielli. Dopo lo scasso, travolto dai sensi di colpa, il cingalese avrebbe telefonato ai suoi ex datori di lavoro confessando il furto e lasciando poi intendere un proposito suicida. Sottoposto a fermo, e’ stato successivamente rinchiuso in carcere. Rischia una condanna dai 3 ai 10 anni di reclusione.