Il Tribunale del Riesame ha annullato una delle due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Ragusa per l’omicidio di Salvatore Di Grandi, ragusano di 66 anni, il pensionato dell’Insicem ucciso il 18 ottobre. A lasciare il carcere, dopo 19 giorni, è stato Alfredo Scatà, 46 anni, assistito dall’avvocato Alessandro Agnello.
Rimane in carcere Gianni Caruso, 37 anni, ritenuto l’autore materiale dell’omicidio. Secondo gli investigatori Caruso, difeso dall’avvocato Enrico Platania, avrebbe pianificato l’omicidio, come testimonia la pistola nascosta in un calzino, tanto che l’accusa parla di omicidio aggravato dalla premeditazione. Teatro del fatto di sangue la Fiat Punto della vittima nel posteggio del PalaMinardi. Caruso, secondo una ricostruzione della polizia, era seduto sul sedile posteriore dell’auto guidata dalla vittima ed avrebbe sparato a Di Grandi tre colpi di pistola calibro 6,35, in rapida successione. Scatà si trovava sul sedile lato passeggero della Punto.
Dall’autopsia è emerso che sono rimaste tutte e tre nella testa della vittima le ogive dei colpi esplosi da distanza ravvicinata, estratte dal medico legale nominato dalla Procura, Francesco Coco. Nessun foro di uscita. I tre proiettili, di piccolo calibro, sono rimasti sotto la scatola cranica. I fori di ingresso sono vicini uno all’altro, poco sotto l’orecchio destro. La famiglia Di Grandi ha nominato propri legali per seguire la delicata vicenda giudiziaria. La moglie ha affidato l’incarico all’avvocato Federico Dimartino mentre i due figli si sono affidati all’avvocato Emanuela Giampiccolo.