Morì decapitata da tir a Palermo, condannato autista

di Redazione

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Morì decapitata da tir a Palermo, condannato autista

| venerdì 08 Novembre 2013 - 16:19

Il 6 ottobre del 2010 il suo tir,  senza controllo, si andò a schiantare contro le palizzate di un  lido di Mondello, distruggendo il bar, ma soprattutto  decapitando Maria Claudia Pensabene, travolta dalla motrice  piombata a folle velocità. Questa mattina Emilio D’Alessandro è  stato condannato a due anni e quattro mesi dal gup Lorenzo  Iannelli che ha accolto le richieste del pm Renza Cescon e  dell’avvocato delle parti civili (la nuora e i nipoti, perché i  figli sono già stati risarciti dall’assicurazione) Alessandro  Martorana. La nuora ha avuto una provvisionale immediatamente  esecutiva di diecimila euro, mentre il risarcimento complessivo  per i nipoti ammonta a ventimila euro.  Secondo la ricostruzione della difesa, D’Alessandro non era  capace di intendere e di volere quando perse il controllo del  tir perché vittima di un attacco di epilessia, patologia tra  l’altro non dichiarata al momento del conseguimento della  patente.

Le perizie hanno rivelato che l’uomo aveva interrotto  deliberatamente la cura da venti giorni, ma soprattutto che  prima di svenire aveva avuto già i sentori del malore e aveva  preso una bustina di zucchero. Su questo episodio ha puntato  l’accusa, dimostrando che il camionista era in grado di capire  che stava per sentirsi male e aveva deciso di proseguire  comunque la corsa. Inoltre, altre cinque volte, tra il 1994 e il  2010, aveva avuto un malore mentre era alla guida.  Quel giorno ci furono anche cinque feriti, che però non hanno  querelato il camionista. Tra di loro anche i nipoti della vittima: Sergio, 3 anni, e Giuseppe, un anno, che riportarono  qualche contusione e un trauma addominale.

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