“Quello che dicono i politici sono balle”. Alla Corte costituzionale, bacchetta il presidente Gaetano Silvestri, “non c’è una maggioranza e una minoranza precostituita”. Parlando all’Università di Messina, dove è stato rettore per sei anni e dove gli è stato consegnato un riconoscimento alla carriera, Silvestri difende la Consulta, che, dice, “non è sempre unanime: si divide discute, ci sono minoranze e maggioranze sempre diverse”. ”Da otto anni – dice Silvestri – mi trovo nella Corte, più volte mi sono confrontato con gli altri e sono stato a volte in maggioranza altre in minoranza, ma sempre con persone diverse. Gli schieramenti si formano nella camera di consiglio volta per volta per singole questioni”. Agli studenti che lo ascoltano spiega che “se in Italia, nell’Università e in altri campi come la politica e la magistratura, si finisse di essere fedeli a qualcuno per essere invece leali nei confronti di tutti, le cose andrebbero meglio”.
E ricorda la lezione del suo maestro Temistocle Martinez, nei cui confronti “ho un debito”. Perché, spiega, è stato “un maestro di scienza, un esempio intellettuale e morale e lo ringrazio perché lui non ha mai tentato di piegarmi, mi ha insegnato la religione della libertà e io ho tentato di mantenerla. Era sempre disposto al dialogo e al confronto”. ”Sono orgoglioso di questo riconoscimento di oggi da parte dell’Universita’ di Messina – conclude – Sono contento della mia vita non solo per i successi lavorativi ma anche perché non sono mai sceso a compromessi”.