Sarebbe di una donna romena di 36 anni di cui è stato reso noto solo il nome, Lacramioara, il cadavere trovato il 27 settembre scorso nei pressi del campo sportivo di Santa Croce Camerina (RG). Lo ha rivelato un esame autoptico sul corpo, in un primo momento ritenuto di un uomo, addosso al quale fu ritrovato un telefono cellulare, che ha invece portato gli investigatori a scoprire l’identità della vittima, che avrebbe abitato ad Acate, ed avrebbe due figli che vivrebbero uno in Sicilia, l’altro in Lombardia, che ora i carabinieri stanno cercando.
Obiettivo degli investigatori è scoprire dove abitasse la donna, come sia morta e perché nessuno abbia denunciato la sua scomparsa. Per questo si sono rivolti anche a “Chi l’ha visto”. Al momento del ritrovamento del corpo l’esame autoptico stabilì che la morte era avvenuta circa un mese prima.
La vittima non aveva addosso nessun monile o tatuaggio e nessun documento ma solamente il telefono cellulare che ora, sottoposto ad un abile lavoro dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa con i colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo Provinciale, coadiuvati dal Ris di Messina, ha permesso di ottenere maggiori informazioni. Dal cellulare i militari sono risaliti agli ultimi contatti della donna, tre braccianti agricoli romeni, un imprenditore agricolo di Santa Croce Camerina e, per ultimo un romeno domiciliato a Gela.
I militari stanno cercando il figlio Catalin, di 28 anni, che vivrebbe ad Acate o a Vittoria per comparare il suo Dna con quello della vittima. Sconosciuta invece l’identità del figlio che vivrebbe in Lombardia. I militari di Ragusa hanno inoltre contattato l’Europol per ottenere dalle autorità romene maggiori indicazioni sulla donna, una sua foto e una lista di suoi parenti.