“Patrizia Monterosso? È la protagonista di una commedia tragicomica siciliana”. Il segretario generale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, non sa se essere più sorpreso (e basito) o più infuriato per il comportamento del segretario generale di Palazzo d’Orleans, Patrizia Monterosso, protagonista dell’ennesima vicenda che riguarda la Formazione professionale in Sicilia.
Monterosso ha minacciato, infatti, di fare causa allo stesso ente che rappresenta (e ad alcuni dirigenti) se non verranno bloccate e recuperate le somme concesse come extra budget agli enti di Formazione. Somme per cui la stessa Monterosso, con altri burocrati ed ex assessori della Regione, è stata rinviata a giudizio dalla Procura della Corte dei Conti. E presto potrebbe arrivare la sentenza. Da qui lo scatto in avanti della Monterosso per tentare di recuperare quei finanziamenti – stanziati quando lei ricopriva il ruolo di dirigente nel dipartimento che si occupava della gestione della Formazione professionale in Sicilia – a discapito degli enti.
“La vicenda della Monterosso non è altro che la conseguenza di un sistema che è drogato, e quando si è drogati si fanno anche cose folli”. “Mi sembra una follia, infatti, – prosegue Bernava – che un cittadino, rappresentante di un’Istituzione della Repubblica Italiana, rinviato a giudizio per danno erariale per difendersi scarichi sul sistema della Formazione, sui pochi enti che restano, e quindi sul lavoro, le responsabilità, rischiando di portarli al fallimento. Una cosa moralmente indecente”.
Bernava affronta anche i temi caldi della Sanità, dopo lo “scandalo Humanitas“, e dei precari. Chiede che si accendano di nuovo i riflettori sulla Sanità perché “da quando è stato eletto Crocetta non se ne parla più“. “La Sanità – dice – è sempre stata in Sicilia un terreno di scambio, luogo di malaffare e mafia”.
E sui precari attacca: “Chi millanta soluzioni che non portano alla stabilizzazione è un impostore politico”.