È scontro tra la presidenza dell’Ars e la commissione Bilancio dell’Assemblea dopo lo stralcio di nove norme dalla manovra di variazioni. La commissione, riunitasi nel pomeriggio, ha chiesto alla presidenza di rivedere le sue posizioni o di affrontare la questione in commissione regolamento. La richiesta è stata espressa in una nota trasmessa alla presidenza dell’Assemblea.
Questa mattina era stata distribuita una lettera ai deputati che li informava di avere stralciato dalla manovra, approvata in commissione di merito, alcune norme perché ritenute non attinenti alla materia e rinviandole in commissione per l’eventuale inserimento in un nuovo testo di legge, diverso dalla manovra. La nota trasmessa alla Presidenza è stata condivisa dai componenti presenti in commissione Bilancio (12 su 15), riunita informalmente dal presidente Nino Dina (Udc).
Scrivono i commissari in merito alla nota trasmessa alla Presidenza dell’Ars: “Corre l’obbligo di sottolineare che il disegno di legge esitato dalla Commissione, secondo una prassi che trova numerosi riscontri, non rappresenta una mera legge di variazioni di bilancio, ma contiene, al capo II, una serie di disposizioni che ai componenti sono apparse urgenti ed indifferibili”.
“Del resto, lo stesso disegno di legge n. 579 presentato dal governo e da Lei trasmesso per l’esame a questa Commissione e, per il parere, alle commissioni di merito contiene norme sostanziali, tra le quali il riordino dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, che Ella non ha ritenuto di dovere stralciare dal testo – si legge nella nota – Del pari, il comma 4 dell’articolo 3 e il comma 1 dell’articolo 9 sono stati da Lei ritenuti ricevibili, ai sensi dell’articolo 7 del Regolamento interno, e sono stati oggetto di parere da parte delle competenti Commissioni; lo stesso articolo 11 recepisce il parere della V Commissione. Ancora, a titolo esemplificativo, l’articolo 4 e il comma 2 dell’articolo 9 sono materie di competenza esclusiva della Commissione, che ha legittimamente ritenuto dovessero far parte del testo da esitare per l’aula”.
E ancora: “Il comma 3 dell’articolo 12 dello Statuto della Regione demanda l’elaborazione dei progetti di legge alle competenti commissioni dell’Assemblea regionale ed esclude, pertanto, la possibilità che una singolo soggetto, persino il presidente, possa porre in discussione in aula una proposta significativamente difforme dall’elaborato delle suddette commissioni”.
“Alla luce delle citate considerazioni, la Commissione ritiene che la decisione da Lei oggi assunta, oltre a costituire un pericoloso precedente, appare contraddire talune delle valutazioni da Lei stesso adottate sul medesimo disegno di legge e, nel complesso, sembra andare ben oltre le competenze a Lei attribuite dagli articoli 7 e 111 del Regolamento interno dell’Assemblea, poste a fondamento dell’odierna decisione”.
“Nel ribadire la ferma intenzione di questa Commissione di tutelare le proprie prerogative, a prescindere dal merito delle disposizioni approvate e nel rispetto delle decisioni assunte dai singoli commissari – conclude la nota – La invitiamo a rivedere la Sua decisione o, in caso contrario, a convocare immediatamente la commissione per il regolamento dell’Assemblea per discutere della questione” La nota è firmata dai deputati Nino Dina, Vincenzo Vinciullo, Giovanni Di Giacinto, Giorgio Ciaccio, Roberto Clemente, Antonello Cracolici, Pippo Currenti, Nicola D’Agostino, Giovanni Di Mauro, Baldo Gucciardi, Claudio La Rocca, Lino Leanza, Giuseppe Lupo e Riccardo Savona.