Un Napoli “maravilla” anche in Europa. Nove punti. Primario condiviso con l’Arsenal, corsaro in quel di Dortmund, qualificazione ad un passo: gli ingredienti per sognare ci sono tutti.
La partita con il Marsiglia si mostra piena di insidie. Si sapeva che seppur ultimi a zero punti nel girone, gli uomini di Baup, sono avversario ostico e insidioso. E infatti, pronti via, San Paolo ghiacciato dall’incornata di Ayew, ancora lui, il castigatore dell’Inter e figlio dell’indimenticato torinista Abedi Pelé, sugli sviluppi di un corner.
La marsigliese in quel di Napoli, tuttavia, suona solo lo spazio di dieci minuti. Gokan Inler, dopo un altro corner, riceve palla al limite dell’area, la stoppa e fa partire una sassata che si trasforma nel più cliassico degli eurogol. Il San Paolo ricomincia a respirare, ma è solo il preludio alla festa, che va in scena due minuti più tardi, quando Pandev, di testa, prolunga un pallone d’oro per la volè di Higuain. 2-1. Inutile il miniforcing dei francesi, così si concluderà il primo tempo.
Nella ripresa il copione è identico. Poco dopo il diciannovesimo Thauvin approfitta di un cross per mettere dentro la palla del pareggio. A quel punto, Rafa Benitez, manda al diavolo il turn over e inserisce Hamsik al posto di un pur ottimo Pandev. Non passa molto che è di Mertens, uno che la Champions, comunque, la conosce bene, innescato da un Fernandez quasi in versione regista, il lampo che propizia il gol di Higuain, che rimette a posto il risultato. Il Marsiglia non si dimostrerà comunque domo, anche se passerà tra i piedi di Armero la palla migliore per chiudere l’incontro. Sul finale, persino un palo del neo entrato Insigne. Finisce 3-2. Il Napoli non soffre il cambiamento d’aria e si conferma squadra da battere anche a livello europeo.