“Il federalismo, almeno per come lo intendo io, cammina sulle gambe dei Comuni e delle Regioni”: lo ha riferito il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio a margine di un’audizione in Commissione Affari Costituzionali della Camera, dedicata all’esame del ddl di riforma degli enti locali, messo a punto dallo stesso Delrio. “Credo che ora il provvedimento debba subire gli aggiustamenti del caso, ma la direzione presa – ha concluso – è giusta”.
Il ministro poi ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano una replica alle affermazioni fatte ieri dal presidente dell’Upi, Antonio Saitta, nel corso di un intervento all’assemblea delle Province. “Naturalmente non è vero, non sono assolutamente il ministro dell’Anci, tant’è che con il ddl sto scontentando anche tanti piccoli Comuni, arrabbiati, come si è potuto vedere all’assemblea dell’Anci a Firenze, per la vicenda delle Unioni. Io dico quello che penso, come ho fatto con le Regioni e con le stesse Province. Però mi sembra chiaro – ha concluso – che le competenze primarie vadano ai Comuni, perché cosi dice l’articolo 118 della Costituzione”.
“Nel disegno di legge di riforma degli enti locali faremo a breve delle modifiche per far emergere il ruolo propositivo delle Regioni, finora troppo sfumato, e delle Unioni dei Comuni, ambito quest’ultimo su cui stiamo mettendo a punto certezze nei percorsi di trasferimento e nelle funzioni – continua Delrio – il lavoro sta proseguendo d’intesa con le relatrici del ddl”. “Prenderemo in esame l’ipotesi di poter anticipare di un anno la possibilità di eleggere il presidente delle Città metropolitane, possibilità ora in campo solo a partire dal 2017″.
La riforma degli Enti locali prevista dal Ddl Delrio ‘”deve seguire il metodo della condivisione. Ferma restando la sovranità del Parlamento, occorre un dialogo continuo con chi quella riforma dovrà applicarla in concreto, vale a dire i Comuni”. Lo ha detto il Presidente dell’Anci e Sindaco di Torino, Piero Fassino, nel corso dell’audizione presso la commissione Affari costituzionali della Camera in merito al ddl sul riassetto degli Enti locali. “Questa riforma è annunciata da vent’anni – ha affermato Fassino – e sulla sua riuscita la classe politica si gioca tanta della propria credibilità. I tempi non devono slittare altrimenti il rischio è che passi un altro anno, visto che a primavera 2014 ci saranno le elezioni amministrative e una riforma del genere non potrebbe essere approvata”. Nel corso del suo intervento, Fassino ha illustrato il documento presentato dall’Anci in cui sono contenuti gli emendamenti al disegno di legge e dove, ha tenuto a sottolineare, non si parla di abolizione delle Province. “Voglio essere chiaro – ha sottolineato – che non si parla di abolizione delle Province ma punta ad una riarticolazione di queste come Enti di secondo grado. Il dibattito politico non può vertere su ‘Province sì Province no’ altrimenti si perde di vista il tema centrale che e’ quello della riorganizzazione complessiva”. Poi con le Regioni, ha osservato il presidente Anci, “vogliamo improntare una collaborazione basata sulla ricerca di scelte condivise, per discutere di competenze e determinazioni precise, non di difese corporative”.