Arafat sarebbe stato avvelenato. Questo il responso di alcuni esperti svizzeri assunti dopo la riesumazione, lo scorso anno, della salma del leader dell’Olp scomparso, con non poche ombre, l’11 novembre del 2004 nei pressi di Parigi.
A rivelarlo è stata l’emittente televisiva Al Jazeera, che da tempo ha preso a cuore la vicenda della morte del capopopolo palestinese, e che cita un rapporto di ben 108 pagine, frutto delle analisi compiute da un laboratorio di Ginevra, da cui si evince come nelle costole e nelle ossa del bacino di Arafat ci fosse un tasso innaturale di polonio radioattivo.
La moglie di Arafat, Suha, ha parlato di assassinio politico. Il polonio, un isotopo radioattivo, d’altra parte, è un veleno molto usato nel mondo dello spionaggio, basti pensare all’ultimo caso passato alla ribalta mediatica mondiale, quello del colonnello dei servizi segreti russi Alexandr Litvinenko, morto a Londra nel 2006.