Un centinaio di lavoratori di Acque potabili siciliane, la società che ha in gestione il servizio idrico integrato di 52 degli 81 Comuni della provincia di Palermo, è sceso in piazza nel capoluogo siciliano bloccando il traffico in pieno centro. Il 29 ottobre il tribunale ha dichiarato il fallimento della società e sta per disporre la chiusura e il successivo licenziamento collettivo dei 205 dipendenti. Azione, quest’ultima, che potrebbe arrivare a stretto giro di posta.
Gravi le conseguenze che potrebbero abbattersi sugli oltre 300 mila abitanti dei Comuni serviti da Aps. L’azienda, infatti, oltre a garantire la fornitura di acque potabili alle utenze, si occupava della manutenzione del sistema fognario e della depurazione dei reflui. I lavoratori in protesta lanciano un appello al governo regionale affinché prenda “gli adeguati provvedimenti in modo tale che possano venire garantiti i livelli occupazionali degli attuali dipendenti e venga predisposto un Piano di emergenza analogo a quello adottato in occasione del riassetto degli Ato rifiuti che consenta di tutelare lavoratori e popolazione”.