“If you know something, say something”: il lancio di Mafialeaks, sito antimafia sullo stampo di Wikileaks, ha uno slogan che racchiude tutto. Se sai qualcosa, dilla: come dire, Mafialeaks non è un sito per omertosi. E in effetti non lo è: il sito è per tutte quelle vittime di mafia e quei pentiti o ex mafiosi che vogliono “vuotare il sacco” e svelare i misteri di una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo
Le identità di chi scrive nel sito sono protette e sarà una risorsa per i magistrato antimafia, giornalisti e polizia. Il magistrato Nicola Gratteri ha riferito al quotidiano La Repubblica che “Mafialeaks potrebbe essere un buon modo per diffondere un certo tipo di informazione e abbattere il muro del silenzio”. Bisognerà però stare attenti a evitare gli abusi.
I fondatori vogliono rimanere anonimi, ma dicono che sono circa 10 e che tutto ciò che verrà costruito grazie a Mafialeaks sarà il frutto dei loro soldi e del loro tempo dopo lavoro. Mafialeaks è online da martedì 5 novembre: presto si scoprirà se il sacco verrà vuotato grazie all’incredibile strumento che è il web.