“Solo da qui. Solo Pomì”. Questo lo slogan che ha lanciato per la sua nuova pubblicità l’azienda specializzata nella lavorazione del pomodoro, la Pomì, e che non sta piacendo moltissimo sui social network.
La campagna promossa sulla loro pagina Facebook è accompagnata da questo post: “I recenti scandali di carattere etico/ambientale che coinvolgo produttori ed operatori nel mondo dell’industria conserviera stanno muovendo l’opinione pubblica, generando disorientamento nei consumatori verso questa categoria merceologica. Il Consorzio Casalasco del Pomodoro e il brand Pomì sono da sempre contrari e totalmente estranei a pratiche simili, privilegiando una comunicazione chiara e diretta con il consumatore. Per questo motivo l’azienda comunicherà sui principali quotidiani nazionali e locali, ribadendo i suoi valori e la sua posizione in questa vicenda. Si tratta di un atto dovuto non soltanto nei confronti dei consumatori, ma anche nel rispetto delle aziende agricole socie, del personale dipendente e di tutti gli stakeholders che da sempre collaborano per ottenere la massima qualità nel rispetto delle persone e dell’ambiente”.
Non si fa mai uno specifico riferimento alla “Terra dei Fuochi”, l’area della Campania distrutta dalla presenza di rifiuti tossici, ma si legge molto chiaramente tra le righe. E scoppia la polemica a colpi di commenti, tra chi scrive che boicotterà l’azienda parmense e chi invece si lamenta che in questo Paese non si fa altro che arrabbiarsi e lamentarsi.
Insomma, sembra proprio l’ennesimo esempio di marketing finito male. Oppure no?