Barbara Berlusconi e Adriano Galliani si guardano ormai in cagnesco. Le ultime uscite della figlia del patron rossonero hanno segnato una linea di demarcazione netta tra la gestione attuale della società rossonera e la futura impostazione dirigenziale. Barbara Berlusconi vuole un assetto societario nuovo di zecca e che “stia al passo con i tempi”. Sotto accusa la gestione degli ultimi mercati condotti da Galliani ritenuti legati a logiche lontane dalla realtà attuale del mondo delle trattative. Gli affari condotti “sempre con i soliti procuratori” e la poca attenzione al settore giovanile arrivano a comporre il quadro generale.
Il desiderio della Berlusconi sarebbe quello di rinnovare profondamente il parco dirigenziale e tecnico. Quindi via Galliani, Braida e Allegri e dentro gente nuova. Gli ultimi rumors, come si legge su Repubblica, porterebbero a Claudio Fenucci, amministratore delegato della Roma, che andrebbe a ricoprire l’attuale ruolo di Galliani, Paolo Maldini, che assumerebbe la carica di direttore sportivo, e Clarence Seedorf che, una volta appese le scarpe bullonate al chiodo, assumerebbe finalmente la guida tecnica della squadra.
Difficile, anzi impossibile, che questa rivoluzione possa verificarsi a stagione in corso, ma la giovane dirigente ha già iniziato a lavorare per il nuovo corso. Partendo dallo staff tecnico. L’avventura di Allegri è ormai al capolinea e solo un terremoto sportivo potrebbe portare al suo esonero anticipato. Ma dalla prossima stagione si cambierà. E il predestinato è l’ex centrocampista del Milan di Ancelotti, stimato moltissimo all’interno della famiglia Berlusconi e uomo di grande carattere. L’unica pecca, non da poco, sarebbe la mancanza d’esperienza in panchina.
A livello dirigenziale Fenucci dovrebbe occuparsi prevalentemente dell’aspetto economico del club e Maldini di quello tecnico-sportivo. Con una forte attenzione al bilancio e alla creazione di campioncini in casa. Il tutto corredato da una nuova rete di osservatori che sappia dragare i campionati di tutto il mondo. Così da accaparrarsi prima degli altri i giovani talenti. Cosa che il Milan non è più riuscito a fare dopo la partenza di Leonardo.
Al momento sono tutte ipotesi frutto di rumors. Se si dovessero davvero realizzare sarebbe un cambiamento epocale per il Milan di Berlusconi che dall’inizio della sua presidenza ha fondato la sua fortuna sulle azioni di Galliani e Braida. E dopo 27 anni potrebbe anche starci. Rimane da capire se Galliani, più che Braida, riuscirà ad accettare questa sua nuova situazione. Si parla di buonuscite ultramilionarie che potrebbero far desistere la proprietà e rimodulare il ruolo dell’attuale vicepresidente vicario mantenendolo all’interno dell’organigramma rossonero.