La caccia ai clienti delle baby prostitute non si ferma: oltre i cinque arrestati, ci sarebbero altri sette nominativi su cui indagare. Tutti facoltosi uomini di Roma che avrebbero avuto rapporti sessuali con le due minorenni, trascinate nel vortice di droga e sesso con la copertura della madre di una delle due.
I capi d’imputazione quindi non solo soltanto sfruttamento della prostituzione minorile, ma anche violenza sessuale su minore di 16 anni. Ma chi erano i clienti delle baby prostitute? Una cosa è chiara dal tariffario: le due ragazzine ai Parioli conoscevano tante persone di un certo livello. Ricchi uomini d’affari, imprenditori, notai e commercialisti disposti a pagare fino a 2 mila euro per avere un rapporto con loro.
I dettagli sui “prezzi” sono significativi: dalle intercettazioni dell’ordinanza firmata dal gip Maddalena Cipriani, si scopre che per un rapporto orale la tariffa era di 300 euro, 500 invece per un’ora con entrambe. Il costo saliva per l’intera giornata con le Lolite: dai 1000 ai 2000 euro. Il dettaglio agghiacciante è che il prezzo levitata se il rapporto avveniva senza preservativo.
I cinque arrestati per sfruttamento hanno fatto ricorso al tribunale del Riesame, persino Mario Michael De Quattro, il cliente che avrebbe filmato il rapporto con una delle due ragazzine per ricattarla in seguito. Anche il commercialista Riccardo Sbarra avrebbe alcune aggravanti: sarebbe stato confermato un “perduraturo interesse a incontri sessuali con minorenni” dell’uomo, che in sms intercettato dice “io adoro le lolitine”. Entrambi gli uomini sono stati trovati in possesso di materiale pedopornografico.
Uno scenario sconfortante, dai clienti che aspettavano le due fuori da scuola a quello che accadeva nell’appartamento dei Parioli: le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri puntano a sgominare l’intero giro di clienti che ha trascinato in un girone infernale due adolescenti, costringendole a vendere il proprio corpo per niente