Colpo di scena sulla morte della ventottenne romana trovata agonizzante nel cortile di casa la mattina del 31 ottobre: dopo il sopralluogo, la procura di Roma ha un nuovo orientamento. Simona Riso sarebbe morta dopo essere precipitata dal palazzo in cui viveva. Adesso c’è da chiarire se sia stata spinta, se si sia lanciata volontariamente o sia caduta accidentalmente.
La nuova pista si scontra con quanto dichiarato finora, con un’autopsia che avrebbe confermato le percosse sul corpo della giovane e le dichiarazioni dei genitori: “Simona conosceva il suo assassino”. Gli inquirenti non escludono nessuna pista: la ragazza abitava al pian terreno, quindi bisogna scoprire da dove sia precipitata e la causa della caduta.
Gli inquirenti sembrano escludere che la Riso sia stata trascinata nel cortile, ma le circostanze della sua morte sarebbe circoscritte all’ambito in cui viveva e in un arco temporale che va dalle 4.45 – ultima volta che la ragazza ha sentito la madre al telefono – e le 7, ora del ritrovamento.
Dalle telecamere a circuito chiuso della zona sarebbero emersi nuovi elementi: analizzati alcuni movimenti sospetti. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Attilio Pisani indagano anche sulla possibile assunzione di farmici, in particolare di un potente ansiolitico di cui la ragazza faceva uso. Si attendono adesso gli esami tossicologici e quelli sulle tracce organiche trovate sulla maglietta che indossava.