Il Massachusetts Institute of Technology ha pubblicato nel mese di ottobre un report dal titolo “Il declino di Wikipedia”. Nello studio del Mit viene mostrato come negli ultimi cinque anni di attività Wikipedia abbia perso il 30 per cento dei suoi collaboratori. Oggi il numero di “contributori” di Wikipedia si è ridotto a “soli” trentunomila. Però sembrerebbe che non sia un calo “fisiologico” della grande enciclopedia online, ma piuttosto che il calo sia dovuto alla possibilità odierna di produrre dei contenuti per Wikipedia su “commissione”, contenuti che poi otterranno un compenso economico da parte dei committenti delle voci, cosa che su Wikipedia è assolutamente impensabile.
Nell’articolo de La Stampa sull’annuncio del Mit sulle carenza di Wikipedia, Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Foundation Italia, spiega quale sia il grado di difficoltà nella creazione di una nuova voce e di come le consultazioni sull’enciclopedia online siano diminuite. “All’inizio Wikipedia era nato solo come portale testuale – spiega a La Stampa Codogno– poi con il tempo si sono aggiunte altre necessità, tra cui quella di uniformare l’inserimento di alcuni dati, essenziali per alcune voci come ad esempio il nome, cognome, luoghi di nascita e bibliografia di personaggi pubblici. Da un lato abbiamo avuto un’ottimizzazione nella ricerca sul sito, da altro però è cresciuta la richiesta di competenze tecniche per immettere nuove voci. Nonostante l’arrivo della maschera più semplice da utilizzare, la formattazione resta alquanto complessa e di certo non favorevole agli early adopters”.
Sul declino, forse, della grande enciclopedia sul web si potrebbero individuare diversi fattori. Il primo è sicuramente il modo con cui continua ad interfacciarsi con i suoi utenti, Wikipedia non ha mai cambiato il suo impianto grafico o le sue possibilità di condivisione dei contenuti. Una proposta per rendere più avvincente e convincente l’interfaccia di Wikipedia arriva dalla Wikimedia Foundation, introducendo la possibilità di condividere i contenuti attraverso un social network o delle alternative per rendere più semplice la diffusione dei contenuti.