Alcune delle telefonate sono state di vero affetto e solidarietà “Ti voglio bene, non puoi immaginare da quanto tempo”, ha detto Annamaria Cancellieri a Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti. L’Adnkronos ha pubblicato stralci di intercettazioni, riportando le chiamate tra il ministro della Giustizia e la famiglia Ligresti, a partire dalla telefonata del 17 luglio in cui il ministro sostiene che “c’è modo e modo” di affrontare determinati reati. Quello in questione è il falso in bilancio aggravato per un presunto buco di 538 milioni della Fondiaria-Sai, la compagnia assicurativa di cui Salvatore Ligresti è presidente onorario. Coinvolti insieme a lui, i figli e alcuni ex manager.
“Non è giusto, non è giusto”, la solidarietà del ministro nei confronti della compagna dell’ottantenne capo famiglia è esplicita. E la Cancellieri intende agire in modo concreto: “Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però son veramente dispiaciuta”. Qualcosa il ministro della giustizia sembra proprio averlo fatto: interessarsi della detenuta d’eccezione Giulia Ligresti, in carcere per l’indagine sul caso Fonsai e scarcerata dopo l’intervento della Guardasigilli. La Ligresti aveva iniziato uno sciopero della fame, ma l’intervento del ministro sarebbe stato determinante per la sua scarcerazione.
L’amicizia tra i Ligresti e la famiglia della Cancellieri è di vecchissima data, ma significativo è soprattutto il ruolo svolto dal figlio del ministro in questa storia: Piergiorgio Peluso è diventanto nel 2011 il direttore generale di Fonsai. Il cambio dei vertici era necessario per l’azienda perché richiesto dalle banche creditrici. “Sono mesi che ti voglio…poi ci sono state le vicende di Piergiorgio quindi…”, ha detto cripticamente la Cancellieri alla Fragni.
Ad avercela proprio con Piergiorgio sarebbe Giulia, che il 19 ottobre del 2012 si sarebbe sfogata al telefono con un’amica, come si legge sul Corriere della Sera: “A Peluso han dato una buonuscita di 5 milioni, è stato un anno, ti rendi conto?”. Un premio forse ripagato con la scarcerazione: il ministro adesso è al centro della bufera, ma insiste: “Non ho mai interferito”.
Movimento 5 stelle, Lega e Sel non intendono farla passare liscia alla Cancellieri, che sembra però pronta a riferire in Parlamento senza tirarsi indietro: le accuse sono più che pesanti, ma il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli ha già detto la sua sulla notizie delle presunte pressioni del ministro per la scarcerazione “Arbitraria e del tutto destituita di fondamento ogni illazione che ricolleghi la concessione degli arresti domiciliari a circostanze esterne di qualunque natura”.