“Vorrei fare una domanda. Tolte quattro persone di numero: Alberto Lombardo di Palermo, Eugenio Cottone pure di Palermo, i dottori Marino Miceli e Rino Strano, uno di Niscemi e l’altro di Vittoria. Dove sono tutti gli altri scienziati e tecnici siciliani? Come mai non hanno mai preso posizione, ma soprattutto lavorato attivamente, sul Muos“.
Si fa sentire sui gruppi di Facebook dedicati al Muos la rabbia del professore del Politecnico di Torino Massimo Zucchetti.
Ormai da anni impegnato nella battaglia contro il sistema satellitare anti radar della marina militare statunitense di Niscemi ha fatto anche parte della commissione di esperti della Regione siciliana per il parere all’Istituto superiore di sanità. Il suo non è soltanto un ruolo “accademico”, “istituzionale”, il suo è anche un impegno civile, che lo vede impegnato su diversi fronti ambientali in tutta Italia.
Oggi, lo sfogo sui social network per l’assenza di collaborazione da parte di altri accademici in Sicilia. “In dettaglio – scrive Zucchetti – mi pare che in Sicilia ci siano fior di università. Una mi pare anche a Catania. Poi a Palermo e a Messina. Allora io chiedo: come mai tolto un professore, uno, nessun altro ci abbia mai effettivamente aiutato, dico effettivamente, ovvero lavorando, non a parole. O se ci sono, dicano cosa hanno fatto e nel caso non avessi ricordato tante tante scuse”.
La rabbia di Zucchetti è concreta, soprattutto perché lui non si è mai risparmiato nella protesta, viaggiando spesso da Torino alla Sicilia per non far mai mancare il suo sostegno agli attivisti. “È una domanda pubblica, che chiede una risposta pubblica. In una società civile i suddetti sono tenuti a rispondere, altrimenti – minaccia il professore di Torino – il perdurare del silenzio pluriennale permetterà di trarre delle conclusioni, anche queste pubbliche. Attendo risposte a cui ho diritto quale cittadino che parla pubblicamente”.
“Forse loro signori non saranno abituati a questa riprovevole mancanza di omertà ma tant’è”, conclude Zucchetti.
E anche noi adesso aspettiamo.
Intanto, nei giorno scorsi, sono state pubblicate le ultime rilevazioni dell’Arpa, che dimostrano ancora una volta come le emissioni elettromagnetiche delle antenne di Niscemi superino i livelli previsti dalla legge.
Nel frattempo, il comitato delle Mamme No Muos si è riunito per decidere come sostituire la presidente Concetta Gualato che si è dimessa qualche giorno fa perché non riusciva più a reggere tutti gli impegni della battaglia contro le antenne di Niscemi. “Stavo trascurando da troppo tempo il mio lavoro e la mia famiglia, la mia vita privata”, ha detto l’ex presidente.
Il comitato ha deciso però di non sostituire con un’altra persona Concetta Gualato, soprattutto tenute in considerazione le ragioni per cui lei si era dimessa. “Si è deciso di allargare il direttivo con due nuove mamme – spiega Gualato – e di affidare a ognuna di noi un incarico preciso, così da diluire tra tutte gli impegni”. Una sorta di cooperativa dunque.
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Massima solidarieta' nella lotta all'occupazione militare e per il diritto alla salute. UdP manipolo