“Perché la Protezione civile non interviene? Cos’altro deve accadere? Perché intanto non si allestiscono almeno delle tende per garantire ai migranti di attendere in maniera più dignitosa il loro trasferimento?”. E’ quanto chiede L’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora da Lampedusa, dove si è recato oggi per verificare la situazione dei bambini che sono sull’isola. “Ho avuto modo di costatare con mano che i trasferimenti sono molto lenti. Invece dei pochi giorni entro cui dovrebbero essere trasferite, alcune persone restano lì anche diverse settimane. È quanto mai necessario rivedere l’intero sistema nazionale di accoglienza, ma intanto chiedo alle istituzioni competenti di rendere con urgenza disponibili per gli enti locali le risorse già stanziate per i minori stranieri non accompagnati”.
Il Garante sottolinea che nonostante gli impegni annunciati, le visite istituzionali e l’attenzione mediatica, a Lampedusa poco o nulla è cambiato: “la situazione rimane molto grave, anche dopo l’avvio dell’operazione Mare Nostrum, che costa allo Stato decine di milioni di euro. Basti pensare che ancora stanotte sono sbarcati direttamente sulle coste di Lampedusa, senza essere intercettati, oltre 170 migranti. Ho visitato il Centro di Soccorso e Prima Accoglienza, che attualmente ospita 760 persone, e tra questi oltre 100 bambini, a fronte dei 250 posti disponibili. Più del triplo di quanto la struttura potrebbe accogliere. I bambini in molti casi dormono all’aperto, su cartoni o su lenzuola, in condizioni igienico-sanitarie disastrose, con tutti i rischi che ne derivano per la loro salute: molti infatti si stanno ammalando”. “Che lo Stato si faccia parte attiva per garantire un’accoglienza dignitosa. Non aspettiamo di celebrare nuovi funerali per esprimere il nostro sdegno”, conclude.