Arrivano delle limitazioni al peso che avrà la Tasi sulle famiglie con i redditi più bassi. Rispetto a quanto previsto dalla vecchia Imu però lo sconto non arriverà a 200 euro. Il bonus previsto, infatti, sarà di 50 euro. Come misura alternativa il governo potrebbe rafforzare la dote finanziaria per i Comuni, rimanendo comunque nell’ottica delle idee che la spesa è limitata. Si tratterebbe infatti di 400 milioni di euro che si vanno ad aggiungere al miliardo già stanziato. Sembrerebbe in ogni che rimarrà fissa l’aliquota per il 2014, sulle abitazioni principali, al 2,5 per mille. La nuova imposta non colpirà quindi i proprietari di immobili, ma andrà a colpire chi usufruisce dei servizi comunali. Sembra chiaro quindi che l’imposta colpirà anche gli inquilini. A rimanere uguale alla vecchia imposta comunale rimane la base imponibile, sempre basata sulla rendita catastale rivalutata.
Sono molti i dubbi sollevati nei giorni scorsi dai comuni. Una libertà maggiore viene offerta ai Comuni, ma i sindaci chiedono che ci sia una garanzia finanziaria dello Stato solida e certa, in alternativa sembrerebbe che i Comuni siano obbligati ad aumentare le aliquote di competenza fino ai limiti massimi consentiti dalla legge. L’aliquota al 2,5 per mille con una detrazione per l’abitazione principale di 50 euro ridurrebbe l’impatto delle imposte sulle rendite catastali molto basse, ma le persone che non pagavano l’Imu ora è possibile che debbano pagare la Tasi.
L’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, ha fornito i dati catastali aggiornati alla fine dell’anno scorso. Su di un totale di 72 milioni di immobili, di cui 66 milioni censite nelle categorie catastali ordinarie e speciali, mentre le alte sono definite non censibili. Le abitazioni del gruppo A sono il 50 per cento circa degli immobili registrati e ed il loro valore è di 16,4 miliardi e solo lo 0,013 per cento rappresentano case signorili, castelli, ville e palazzi di pregio per un valore di 220,5 milioni di euro. Gli immobili classificati nelle categorie A1, A8 e A9, ossia gli immobili ancora sottoposti ad Imu.