Il 29 ottobre è stato inaugurato il Marmaray (il cui nome proviene dalla combinazione della parole in turco per indicare il Mar di Marmara), il primo tunnel ferroviario sottomarino che unirà Asia ed Europa: costruito a 62 metri sotto la superficie del mare e lungo 14 km, di cui 1,8 km sotto lo stretto del Bosforo, il confine tra Asia ed Europa, è costato circa 3,2 miliardi di euro ed è nel suo genere il tunnel più profondo al mondo.
La scelta della data per la presentazione non è casuale, il 29 ottobre si festeggia infatti il 90esimo anniversario dalla fondazione della Repubblica istituita da Ataturk nel 1923; inaugurato dal premier turco Recep Tayyip Erdogan e dal presidente Abdullah Gul a Istanbul, erano inoltre presenti alte cariche come il presidente somalo Sheikh Mahmud, il premier giapponese Shinzo Abe e quello rumeno Victor Ponta.
Seppur i lavori siano iniziati nel 2005, il progetto è stato concluso con quattro anni di ritardo perché durante i lavori sono stati ritrovati centinaia di tesori archeologici, e non ha suscitato poche critiche: il Tmmob, l’Ordine degli architetti e degli ingegneri di Istanbul, ha aspramente disapprovato l’opera per l’elevato rischio di crollo in quanto la città è sita in una zona di alto pericolo sismico, rischio scongiurato durante l’inaugurazione dal ministro delle infrastrutture Binali Yildririm.