Quattordici anni, sei clienti al giorno, 600 euro da dividere con 4 sfruttatori: una storia di degrado che ha come scenario un posto che non ti aspetti, viale Parioli a Roma. A scoprire il giro di prostituzione, la mamma della quattordicenne, che in pochissimi mesi ha visto cambiare sua figlia in modo spaventoso: da bambina a piccola donna pretenziosa, violenta verbalmente e fisicamente. Poi arrivano le lettere in cui la donna è costretta a scoprire che sua figlia “si droga e compra la cocaina facendo la escort”. Da lì, la volontà di una donna che non vuole lasciare la figlia al suo destino ha portato i carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci a indagare e sgominare l’organizzazione. Con un dettaglio da brividi: a fomentare il giro di prostituzione, la madre dell’amica quindicenne con cui la ragazzina si prostituiva.
Storie di sesso e degrado che arrivano ancora una volta da Roma. La ragazza usciva da scuola e invece di rientrare a casa saliva con la compagna di classe nell’appartamento di lusso di viale Parioli dove, insieme all’amica, iniziava la giostra del sesso, tra adulti conosciuti online, foto sexy, video porno e droga. Il tutto con il consenso della madre della quindicenne, una barista del Prenestino che spingeva la figlia a procurarsi sempre più clienti, a patto che continuasse a studiare. La donna è finita in manette insieme ai tre uomini che lucravano sui soldi incassati dalle ragazze e che nell’ultimo periodo si erano occupati in toto della “gestione” delle ragazzine, scegliendo i clienti e portando nell’appartamento la droga.
Nunzio Pizzacalla (militare abruzzese di 34 anni) e Mirko Ieni (romani di 38 anni) sono accusati di induzione, sfruttamento e favoreggiamento di prostituzione minorile; Riccardo Sbarra (romano di 35 anni) è stato arrestato per aver avuto rapporti sessuali con una delle minorenni e averla indotta a inviare scatti delle parti intime. Una quarta persona, Michael Mario de Quattro (romano di 29 anni) è finito in manette non solo per aver avuto rapporti sessuali con una delle due ragazze e averli filmati, ma anche per averla ricattata chiedendole 1500 euro.
La storia si sarebbe ripetuta ogni giorno dal maggio del 2013. Nei cellulari delle ragazze tanti numeri registrati come “clienti”, circa una decina di persone che adesso saranno indagate. Gli adulti che avevano architettato il sistema trascinando a fondo le due minorenni non potranno più plagiarle ma di certo le due hanno davanti un lungo percorso di recupero, affidate ai familiari e subito in analisi.