Ancora una volta, le figlie di Silvio Berlusconi fanno fronte compatto a difesa del padre: entrambe rimangono salde nelle loro posizioni, una a capo di Fininvest, l’altra con un futuro certo nella società della squadra di calcio del Milan. Marina non scenderà in politica per prendere l’eredità del Cavaliere, che ancora ha le sue carte da giocare, ma attacca il Pdl: troppi gli “approfittatori” che ruotano intorno al leader del centrodestra, con un unico obiettivo, “interessi personali e poltrone”.
“Né io né Marina scenderemo in campo. Siamo state molto nette”, ha detto chiaramente Barbara, la più piccola delle due, unendosi poi alla sorella nel duetto di critiche al Pdl: :”In tanti agivano per interesse personale, per le poltrone e per il potere”, ha asserito Barbara, senza però fare nomi specifici: “Il loro interesse privato unito a una palese inadeguatezza, oggi si manifesta in una totale assenza di idee e contenuti politici”.
Insomma, per chi spera in un passo indietro del Cavaliere niente da fare: “Mio padre non si cospargerà il capo di cenere per dare a qualcuno la soddisfazione della ghigliottina”, ha ribadito Barbara che si è scagliata anche contro la sentenza Mediaset: “Mio padre ha fatto molto per l’Italia, non può essere considerato un criminale”.