Seppellito in un terreno di Canicattì, in una buca in un cantiere edile di contrada Casalotti a Canicattì nella periferia di Agrigento: i familiari dell’imprenditore Giovanni Brunetto finalmente hanno conosciuto la terribile sorte dell’uomo, cinquantaseienne, scomparso da Licata lo scorso 7 maggio. Il cadavere di Brunetto è stato ritrovato nella notte dalla polizia: a maggio la sua auto era stata parcheggiata in una piazzola di sosta lungo la statale 123 fra Canicattì e Campobello di Licata. L’imprenditore era stato sequestrato dai licatesi Angelo Carità e Angelo Bianchi, suoi presunti creditori per circa 100 mila euro.
Il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo ed il sostituto Salvatore Vella, già ieri sera, hanno firmato un provvedimento di fermo, per omicidio, nei confronti dei sue, rispettivamente di 57 e 38 anni. Carità e Bianchi, nei mesi passati, erano stati già raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip Ottavio Mosti, ma il provvedimento era stato annullato dal tribunale della libertà. Il fermo adesso è stato già eseguito soltanto nei confronti di Bianchi, Carità sarebbe invece irreperibile.