Non è stato un fine settimana da ricordare, quello appena trascorso, per Carlo Ancelotti. Sconfitta nel suo primo Clasico e critiche a pioggia da stampa e tifosi. I giornalisti contestano ad Ancelotti l’atteggiamento con la quale la squadra è scesa in campo e le scelte tattiche. In particolare la decisione di mettere Ramos come frangiflutti davanti alla difesa, togliendo Illarramendi. Inoltre l’assenza di un vero e proprio centravanti ha contribuito, secondo i colleghi spagnoli, a lanciare “un messaggio di paura”.
La stampa spagnola fino a questo momento era parsa abbastanza paziente nei confronti del tecnico italiano, preso di mira solo per questioni extra campo come l’assunzione nello staff merengue del figlio Davide e del compagno della figlia. Pazienza che non hanno avuto i tifosi del Real Madrid. Il bonus dei supporter blancos è durato davvero poco. Le prestazioni al di sotto delle attese hanno spinto la frangia più oltranzista a contestarlo apertamente già dopo poche giornate. Gli si rimprovera la mancanza di idee e di coraggio da un punto di vista tattico
Eppure i risultati non gli stanno dando torto. Sette vittorie in 10 partite e due sole sconfitte. A pesare di più saranno state le squadre con le quali sono arrivate queste battute d’arresto, Barcellona e Atletico Madrid. Il derby di Madrid e il derby di Spagna stanno segnando oltremodo il percorso di Ancelotti sulla panchina del Real. I tifosi tengono in maniera particolare a questi due match e di conseguenza le due sconfitte pesano molto, forse troppo sulla valutazione globale. Indubbiamente, rimane da trovare una quadratura che permetta alla squadra di esprimersi a memoria. Ma questo è un problema annoso in casa Madrid: la mancanza di pazienza e il desiderio di avere tutto e subito.