Seggi aperti in Georgia dove 3,5 milioni di elettori sono chiamati a scegliere il presidente che succederà a Mikheil Saakashvili, a dieci anni dalla Rivoluzione delle Rose. L’attuale presidente della Repubblica ex sovietica infatti dieci anni fa irruppe con i suoi sostenitori in Parlamento brandendo rose rosse, simbolo della rabbia del popolo nei confronti di Eduard Shevardnadze, ex ministro degli Esteri di Gorbaciov e governatore della Georgia comunista.
Il successore di Saakashvili, costretto a farsi da parte perché per legge non può aspirare al terzo mandato, avrà meno poteri, grazie alla riforma costituzionale che ha trasformato la Georgia in una repubblica parlamentare.
I candidati sono 23 e il favorito è l’ex vicepremier Gueorgui Margvelashvili, ex professore di filosofia, che i sondaggi danno al 40%. Margvelashvili è sostenuto dalla coalizione “Sogno Georgiano” del premier Bizdina Ivanishvili, e secondo le previsioni potrebbe vincere al primo turno, staccando nettamente David Bakradze, ex presidente del Parlamento, candidato del Movimento nazionale unito di Saakhasvili.