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Le ultime scoperte sul virus dell’Aids

Secondo un recente studio del Howard Hughes Medical Institute (HHMI) il virus dell’Aids si annida nel corpo del paziente, nelle “riserve virali” in concentrazioni molto più elevate di ciò che si pensava fino ad oggi. Gli ultimi dati parlano di una presenza sessanta volte più alta. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cell dal team di Robert Siliciano,

Le riserve virali (o santuari) sono luoghi presenti dell’organismo in cui l’Hiv rimane latente, senza riprodursi, in una forma che può essere definita inattiva, detta provirus. Questi ultimi ogni tanto, per cause ancora da stabilire, si risvegliano ed impediscono nei pazienti affetti dal virus la remissione completa della malattia. Sarebbe questo fattore responsabile del fatto che non si guarisca mai completamente e quindi le persone afflitte da questa malattia debbano assumere farmaci vita natural durante.

 I ricercatori a livello globale hanno cominciato a concentrare gli sforzi per annientare il virus alla radice, attaccandolo nei santuari. Il gruppo di Siliciano ha studiato a fondo cellule T , ovvero linfociti, cellule immunitarie di pazienti attivando sperimentalmente il virus dell’Aids al loro interno. In questo modo hanno verificato che solo una parte dei virus nella cellula si attivano, gli altri rimangono silenti. Gli esperti hanno visto che alcuni di questi provirus a un certo punto, in maniera del tutto casuale, si vanno via via risvegliando.

Sulla base di questi esperimenti quindi gli esperti hanno concluso che le riserve di provirus sono almeno 60 volte maggiori di quanto stimato finora. Cosa che ha dato una maggiore  conoscenza del virus da combattere, per sperare di poter arrivare un giorno alla remissione completa della malattia.

Stefania Brusca

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Stefania Brusca
Tags: Aidshiv e nuove scoperteHoward Hughes Medical Instituteretrovirusriserve virali