La Nsa non si è fermata ai cittadini americani, né a quelli francesi o a quelli tedeschi: anche l’Italia e la Gran Bretagna. Lo rivela Gleen Greenwald , il giornalista statunitense portavoce della talpa del Datagate, Edward Snowden, in un’intervista all’Espresso che verrà pubblicata il 25 ottobre. “La Nsa ha portato avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano”, ha detto Greenwald, prima ce esplodesse la tempesta diplomatica tra Merkel e Nsa.
C’è di più però: non solo Stati Uniti, ma anche Londra a spiare l’Italia. Non solo il sistema dei servizi segreti statunitensi Prism, ma anche quello Tempora controllava telefonate, mail e traffico web del nostro paese. Le informazioni raccolte poi venivano scambiate con quelle degli Stati Uniti. Non finisce qui: queste intercettazioni britanniche secondo Snowden non sarebbero state fatte soltanto a fini antiterroristici. Anche traffico di droga, economia e politica nel mirino dell’intelligence inglese.
La talpa svela che queste intercettazioni vengono fatte tramite cavi in fibre ottiche sottomarini: i terminali di questi cavi si trovano in Italia. Il primo a Mazara del Vallo, il SeaMeWe3, il secondo SeaMeWe4 è a Palermo, in cui esiste anche lo snodo di dati del Fea (Flag Europe Asia).
Ancora, Snowden lancia una bomba a mano sui servizi segreti italiani: esisterebbe un accordo “di terzo livello” tra gli 007 nostrani e la Qchq, l’ente che si occupa della comunicazione in Uk e che aveva il compito di spiare le comunicazioni in Italia.